Slaves To Fashion «The History of Heavy Metal» (2021)

Slaves To Fashion «The History Of Heavy Metal» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
16.10.2021

 

Visualizzazioni:
699

 

Band:
Slaves To Fashion
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Titolo:
The History of Heavy Metal

 

Nazione:
Norvegia

 

Formazione:
Johannes Støle :: Vocals, Hammond B3
Torfinn Sirnes :: Guitars, Bass, Mellotron
Stein Arild Grønås :: Guitars
John Lind :: Bass
Geir Throstensen :: Drums, Percussion

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
59' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.02.2021

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Leggi il nome dell’album e quello della band, e pensi che probabilmente questo è un disco parodistico dell’heavy metal, fatto da qualche buontempone da Haugesund, Norvegia. E invece “The history of heavy metal” è esattamente ciò che il titolo dice: una rassegna fatta da un gruppo sommariamente prog rock di tutti i generi metal, messi in ordine cronologico. Con una impressionante fedeltà agli stilemi dei gruppi tributati, facilmente comprensibili dai titoli dei brani e chiaramente deducibili all’ascolto, il tutto per quasi un’ora di musica.
In questo disco questo è ciò che troverete: un primo brano che è un chiaro tributo ai Black Sabbath, il secondo è un tributo al metal classico delle bands descritte nel titolo, per passare poi al glam, poi a una rassegna dei numi tutelari dello speed/ thrash (da Venom a Metallica a Sepultura a Testament fino ai Megadeth). Confusi? Aspettate di sapere che il quinto brano fa il verso ai Motorhead, poi diventa doom e conclude black metal veloce, che quello successivo è un brano rock anni 90, “The evergrowing tree” cita Pantera, Gothic (!!!) e Rammstein dopo un passaggio ritmico intricato, e si conclude con un brano Power, uno nu metal e il conclusivo che mescola altri generi ancora, dal gothic/Symphonic allo slam.
E il bello è che tutto questo in un certo qual modo funziona. È chiaro che gli Slaves to Fashion tributano i loro numi tutelari, e lo fanno facendo brani palesemente nel loro stile, ma è altrettanto vero che un certo filo rosso c’è ed è tangibile, con una variazione stilistica impressionante e una competenza musicale invidiabile. Il tutto per un risultato funzionante, ma anche un po’ strambo, che di certo è curioso e intrigante proprio per la semplicità con cui gli Slaves to Fashion intersecano questi stili, ma che dall’altro potrebbero infastidire chi cerca più che un semplice tributo e una lezione sulla storia dell’heavy metal, visto che ci sono i dischi originali per questo.
Difficile definire con un voto quest’album, ma io gli do un voto che premia l’idea, il coraggio e la caparbietà di far prevalere l’attitudine della band sulla differenza stilistica. E poco m’importa che l’album pare scollato, a volte fin troppo eccentrico e/o nient’altro che un tributo: dinanzi a tanti narrow minded, una musica così è oro. Per ascoltatori eccentrici e amanti della musica in generale, ma poco importanti per altri. Da ascoltare.

Track by Track
  1. MCMLXX 70
  2. The Priest of maidenhead 70
  3. Sex, drugs n rock 'n roll 70
  4. Thrash of the titans 75
  5. Expressions of extremity 75
  6. Garden of chains 70
  7. The evergrowing tree 75
  8. The power of metal 70
  9. The nu wine 65
  10. Too close (to see clearly) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 16.10.2021. Articolo letto 699 volte.

 

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